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FAQ - Domande frequenti sull'ATECO
Classificazione ATECO
Un’attività economica può essere definita tale quando le risorse per il suo svolgimento (beni di investimento, lavoro, tecniche industriali o prodotti intermedi) si combinano per produrre beni o servizi specifici. L’attività può consistere in un solo processo semplice (per esempio, la tessitura) o articolarsi in vari sottoprocessi. Nel caso in cui il processo produttivo sia caratterizzato da una serie integrata di attività elementari all’interno di una stessa unità statistica, tutta la sequenza produttiva sarà considerata come una sola attività.
L’ATECO è sviluppata dall’Istat in collaborazione con altri enti. L’Istat, inoltre, ha il compito di manutenere la classificazione e la utilizza esclusivamente per finalità statistiche. Il codice ATECO è utilizzato nelle operazioni di denuncia avvio attività o di registrazione della propria attività presso gli organi amministrativi preposti (Agenzia delle Entrate e Camera di Commercio). L’Istat può fornire chiarimenti interpretativi utili all’individuazione del codice ATECO più adeguato a rappresentare l’attività effettivamente svolta, tuttavia tali valutazioni non costituiscono pareri vincolanti ad altri fini, ad esempio legali, fiscali o amministrativi.
L’ATECO fino alla quinta cifra è utilizzato per finalità statistiche; l’utilizzo della sesta cifra è invece prevista per gli ambiti amministrativi. Tuttavia, al fine di garantire la necessaria coerenza interna della classificazione, l’Istat è responsabile per l’intera classificazione ATECO e utilizza i codici di sottocategoria in maniera indiretta all’interno del processo di stima dell’attività economica per le unità contenute nei registri statistici delle unità economiche mantenuti dall’Istituto.
L’ATECO è una classificazione di attività economiche e non di professioni. I due concetti (professioni e attività economiche) assumono significato differente da un punto di vista statistico. Il concetto di “professione” si riferisce al modo con il quale si applicano alla produzione i singoli individui. Il criterio fondante della classificazione delle professioni (anch’essa di competenza dell’Istat) è quello del livello skill level e del campo di applicazione skill specialization delle competenze richieste per eseguire in modo appropriato i compiti associati alla professione; il diverso livello di competenza messo in gioco dalle professioni dipende dalla complessità e dall’estensione dei compiti connessi.
La classificazione delle attività economiche ATECO, invece, è una classificazione di tipo output-oriented cioè si rivolge al tipo di prodotto ottenuto o servizio offerto. Un’attività economica, inoltre, non è una disciplina. Di conseguenza, da un punto di vista statistico l’obiettivo è cogliere sia la professione esercitata dagli individui sia le categorie di attività economiche nelle quali il lavoro viene esercitato. In presenza di imprese individuali (imprenditori individuali, liberi professionisti e lavoratori autonomi) questa distinzione a volte rischia di confondersi ma è assolutamente necessario fare in modo che le due classificazioni rispettino ognuna i propri criteri metodologici di base e vengano utilizzate in modo corretto.
Per le classificare le professioni l’Istat utilizza la classificazione delle professioni.
Ruolo dell’Istat e sui processi di revisione e aggiornamento
La classificazione ATECO è stata di recente revisionata; ATECO 2025 è entrata in vigore il 1° gennaio 2025.
Considerato che il processo di revisione e quello di successiva adozione sono molto complessi, prevedendo interazioni anche internazionali, nel breve periodo non sono previsti ulteriori interventi di modifica della struttura (codici e titoli) della classificazione ATECO. La creazione, quindi, di nuovi codici avrà luogo solo nel medio-lungo periodo e, comunque a valle del processo di piena implementazione di ATECO 2025.
Nel frattempo, gli utenti esterni possono comunque presentare eventuali proposte di modifica alla classificazione ATECO tramite l’invio di una e-mail all’indirizzo comitatoateco@istat.it, compilando il form dedicato. La proposta di modifica avrà maggiore risalto, se presentata mediante il supporto delle specifiche associazioni di categoria o di settore, che sono più strutturate a rappresentare gli interessi collettivi degli attori economici.
Le proposte saranno analizzate dai referenti di classificazione che valuteranno la possibilità di integrare le note esplicative per meglio chiarire la collocazione di nuove o più specifiche attività economiche.
La classificazione ATECO 2025 ha decorrenza 1° gennaio 2025, ma, al fine di consentirne l’implementazione operativa da parte delle diverse amministrazioni che la utilizzano, è stata adottata a partire dal 1° aprile 2025.
Maggiori informazioni in merito al processo di ricodifica da parte dell’Istat, del sistema camerale e del sistema fiscale sono contenute nel comunicato stampa diffuso in data 11 dicembre 2024 al quale si rimanda.
Criteri ATECO e sull’attribuzione del codice ATECO
Nella sua qualità di classificazione statistica, l’ATECO non dipende da provvedimenti amministrativi sull’ordinamento di albi o ordini professionali. Questa impostazione è motivata dalla necessità di non vincolare una classificazione statistica a provvedimenti amministrativi, leggi e decreti che sono sottoposti a volte a cambiamenti frequenti a fronte dell’esigenza di garantire una maggiore stabilità nell’uso della classificazione per la rappresentazione dei fenomeni. Il sostegno a questa impostazione è dato anche dal fatto che non si può disporre di elementi sufficienti per valutare, da un punto di vista statistico, quali siano le conseguenze di un provvedimento amministrativo o legislativo su una attività economica.
Per definizione, la classificazione ATECO deve essere esaustiva e cioè includere tutte le attività economiche operanti in Italia. La presenza di voci residuali (ad esempio “Altre attività n.c.a.” ovvero non classificate altrove) garantisce il rispetto di tale principio laddove specifiche attività economiche non siano esplicitate.
È comunque sempre possibile l’inserimento di riferimenti ad attività economiche non già espressamente menzionate all’interno della classificazione ATECO 2025 facendo pervenire una proposta all’indirizzo comitatoateco@istat.it
Le unità possono trasformare la propria attività principale sia effettuando un cambio radicale o graduale nel tempo, sia a seguito di fattori stagionali o per decisione del management di cambiare la struttura produttiva; per quanto in tutti questi casi sia necessario segnalare la variazione della classificazione dell’unità, trasformazioni troppo frequenti potrebbero produrre da un punto di vista amministrativo la necessità di dover fare segnalazioni troppo frequenti, dal punto di vista statistico incoerenze tra statistiche a breve termine (mensile e trimestrale) e statistiche a lungo termine e rendere estremamente difficile la loro interpretazione.
Nei casi in cui una singola unità svolga due attività che incidono entrambe per il 50 per cento del valore aggiunto è stata istituita una regola di stabilità, per evitare trasformazioni frequenti che non riflettano un cambiamento sostanziale nella realtà economica, secondo la quale il cambio di attività principale deve essere effettuato quando l’attività corrente risulta aver inciso negli ultimi due anni per meno del 50 per cento del valore aggiunto.
Il codice di attività economica ATECO è utilizzato sia per finalità statistiche che per finalità amministrative. Il principio di classificazione è unico sia se le finalità sono statistiche sia se sono amministrative: il codice ATECO viene assegnato in base all’attività economica principale, cioè quella che contribuisce maggiormente al valore aggiunto dell’unità.
Il codice ATECO viene prima di tutto assegnato in fase di denuncia avvio attività o di registrazione della propria attività in regime di autocertificazione, dagli organi amministrativi preposti (Agenzia delle Entrate e Camera di Commercio).
L’Istat assegna il codice ATECO con l’ausilio delle note esplicative, tavole di corrispondenza e riferimenti ad altri sistemi di classificazione sia mediante procedure di stima automatizzate che con l’intervento di revisori esperti della classificazione. Nel caso l’unità svolga una sola attività economica, la sua attività principale sarà determinata dalla categoria ATECO che descrive tale attività. Se l’unità svolge diverse attività economiche (diverse dalle attività ausiliarie), l’attività principale sarà determinata in base al valore aggiunto associato ad ogni attività svolta, secondo regole ben precise.
Nel caso l’unità svolga una sola attività economica, la sua attività principale sarà determinata dalla categoria ATECO che descrive tale attività. Se invece l’unità svolge diverse attività economiche, l’attività principale sarà determinata in base al valore aggiunto associato ad ogni attività svolta. In particolare, le regole della classificazione prevedono di assegnare il codice di attività principale all’attività con il valore aggiunto maggiore (o altro criterio utilizzato in sostituzione del valore aggiunto) e di indicare ulteriori codici per le eventuali attività secondarie.
Il valore aggiunto è il criterio di base per determinare la classificazione di un’unità in relazione alla sua attività economica. Il valore aggiunto lordo di unità economica quantifica la differenza tra il valore della produzione e il consumo intermedio, definendo così una misura aggiuntiva del contributo di ogni unità economica al prodotto interno lordo (PIL).
Qualora l’unità svolga più attività e non sia possibile conoscere la quota corrispondente del valore aggiunto, occorre ricorrere a criteri alternativi per classificare le singole attività (definendo così la principale e le secondarie).
In particolare:
- a. criteri basati sul valore della produzione
- valore della produzione lorda dell’unità riconducibile a beni o servizi associati ad ogni attività;
- valore delle vendite o fatturato dei gruppi di prodotto ricadenti in ogni attività;
- b. criteri basati sui fattori di produzione
- retribuzioni e stipendi riconducibili ad ogni attività (o reddito dei lavoratori autonomi);
- numero dei lavoratori impiegati nelle varie attività economiche dell’unità;
- numero di ore lavorate dai lavoratori riconducibili alle varie attività dell’unità.
Si ribadisce che il criterio del valore aggiunto è quello da privilegiare, gli altri sono da preferire laddove il valore aggiunto non è direttamente calcolabile. Inoltre occorre tener presente che non c’è sempre proporzionalità tra ciò che è osservabile e ciò che non lo è.
Strumenti di “navigazione” e supporto
Strumenti di “navigazione” e supporto
L’Istat rende disponibili alcuni strumenti di supporto per l’individuazione del codice ATECO per classificare una attività economica:
- individua un codice attività – questa funzione è temporaneamente non disponibile;
- ricerca un codice ATECO 2025 – attraverso il quale l’utente inserisce un codice ATECO 2025 e il sistema restituisce la descrizione corrispondente vale a dire il titolo associato al codice e le eventuali note esplicative;
- ricerca una parola nella classificazione ATECO 2025 (ricerca per parola chiave) – permette di individuare all’interno della classificazione tutte le parti (nei titoli o nelle note esplicative) in cui è presente la parola digitata dall’utente;
- struttura e contenuti della classificazione in modalità navigabile.
È possibile contattare i referenti Istat della classificazione scrivendo all’indirizzo atecoinfo@istat.it
Sistema integrato di classificazioni economiche
Eurostat rende disponibili le classificazioni economiche europee (ad esempio, Prodcom e CPA) e le relative tabelle di corrispondenza nella sezione classificazioni del sito di Eurostat.
Una tabella di corrispondenza (o di conversione) permette di confrontare due classificazioni (A e B) o due diverse versioni della stessa classificazione (A1 e A2). Nel primo caso, ad ogni codice della classificazione A è associato il codice o i codici correlati presenti nella classificazione B; analogamente nel secondo caso. In questo modo, è garantito il raffronto tra la numerazione di una delle due classificazioni rispetto all’altra ed è possibile individuare non solo le corrispondenze esistenti ma anche eventuali link mancanti. Le tabelle di corrispondenza ufficiali tra classificazioni statistiche sono realizzate dagli Enti ed Organismi che predispongono e aggiornano le classificazioni stesse.
La tavola di raccordo (conversione o corrispondenza) tra ATECO 2025 e ATECO 2007 aggiornamento 2022, è disponibile nella sezione Documentazione tecnica e classificazioni.