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Cosa c’è da sapere sulle strutture residenziali socio-sanitarie e socio-assistenziali

Quali sono e a cosa servono i presidi residenziali in Italia

Le strutture residenziali presenti in Italia rispondono ad una molteplicità di bisogni. Oltre all’accoglienza abitativa e all’assistenza alla persona, queste strutture sono impegnate in numerose attività. Solo per citarne alcune: il supporto nelle attività quotidiane, la tutela, la riabilitazione delle persone in situazioni di difficoltà. I servizi offerti variano, quindi, al variare dei bisogni e dell’età della persona ospitata. Ma quali sono le tipologie di persone che ne hanno bisogno?

A cosa servono i presidi residenziali

A gennaio 2023, in Italia, risultano attivi 12.363 presidi residenziali che dispongono, complessivamente, di 7 posti letto ogni 1.000 residenti. Queste strutture si occupano principalmente di assistenza socio-sanitaria, alla quale sono destinati il 78% dei posti letto, mentre il restante 22% afferisce a strutture di tipo socio-assistenziale. Le unità socio-sanitarie erogano servizi soprattutto per anziani non autosufficienti, con una piccola quota di posti riservata alle persone con disabilità (7%), adulti con patologie psichiatriche (5%) e dipendenze patologiche. Le unità di tipo socio-assistenziale sono invece orientate a fornire accoglienza e tutela a persone con varie forme di disagio. Parliamo di accoglienza abitativa per adulti con disagio sociale o di funzione socio-educativa per bambini e adolescenti.

In aumento gli ospiti delle strutture

Gli ospiti complessivi sono 362.850, con una crescita dell’1,8% rispetto all’anno precedente. Più del 75% è ultra-sessantacinquenne, mentre il 5% è composto da minori. Di questi, la maggior parte ha un’età compresa tra 11 e 17 anni (62%), oppure sono bambini con meno di 11 anni (38%). Si tratta soprattutto di minori stranieri privi di una figura genitoriale di riferimento o di ragazzi allontanati da un nucleo familiare incapace di assicurare loro un’adeguata cura (51%). Un’altra quota significativa (32%) è composta da giovani con problemi di dipendenze che hanno intrapreso un percorso di riabilitazione, mentre il restante 17% è costituito da minori con problemi di salute mentale o disabilità.

Un’offerta differenziata sul territorio

A livello territoriale, l’offerta maggiore di presidi è nel Nord-est, con 10 posti letto ogni 1.000 residenti, mentre al Sud scende a tre posti letto. L’offerta varia poi sulla base delle categorie di assistiti: nelle regioni del Nord prevalgono i servizi rivolti agli anziani non autosufficienti – il doppio rispetto al Mezzogiorno – mentre al Sud i posti letto sono riservati ad anziani autosufficienti, persone con disabilità e immigrati.

Per saperne di più, leggi l’intero Report

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